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Il 26 ottobre 1835 in via di Finimondo avvenne un mezzo finimondo: una violenta lite fra due donne, tanto che entrambe dovettero farsi medicare all’ospedale per le ferite procuratesi. Una delle due era Maria Gambassi, di anni 27, “di mestiere cucitrice di bianco”, moglie di Vincenzo Parigi detto Livornese, di anni 42, stalliere alla locanda della Farfalla. L’altra era una vicina di casa.
Il motivo dello scontro fisico fu l'accusa lanciata nei confronti della consorte del Parigi di mantenere una relazione extraconiugale. “La Signora Parigi, che fa la semplice, ma non è e so che fa la porca col Morellini, e voglio dirlo alla di lui moglie Silvia, ed a costo che vadano in Tribunale, tanto mi ci voglio far coglionare”.
In seguito a questa zuffa, il Parigi comparve in Tribunale con l’accusa di aver minacciato la vicina di casa, ma venne assolto.
In quell’occasione non fu provato che la Gambassi fosse davvero l’amante del Morellini, ma qualche anno dopo lo fu sicuramente di un tal Domenico Astoni.
Il 31 marzo 1845 “alle ore 12 della passata notte essendo stati sorpresi in condormizione i nominati Domenico Astoni ex Militare di Arezzo e la donna Maria moglie di Vincenzo Parigi di Siena, nella casa dell’altro ex Militare Giovanni Rossi, treccone dimorante in Castelvecchino, furono ambedue associati in carcere non solo pel loro sfacciato concubinato, quanto per essere l’Astoni inosservante al precetto di sfratto da questa criminal Giurisdizione riportato per furto”.
La relazione fra la moglie del Parigi e l’ex carabiniere durava da tempo e probabilmente era di dominio pubblico, tanto che l’Astoni si permise di aggredire il marito della sua amante dopo una lite fra i coniugi in cui oltre tutto era stato Livornese ad avere la peggio.
In data 6 aprile 1842 “alle ore sette della sera fatto ritorno nella propria dimora Vincenzo Parigi sensale del Casato, venne rimproverato dalla di lui moglie Maria Parigi per avere impegnata una teglia di rame, e nata da ciò contesa fra loro, la donna percosse con bastone il marito, e gli produsse due piccole ferite nel capo. Mentre il Parigi così malconcio e grondante di sangue si recava per farsi medicare allo Spedale della Scala, giunto che fu presso il Forno delle Campane, venne assalito dall’ex Carabiniere Domenico Astoni degente in Siena, e senza proferire parola ammenò costui varj colpi di coltello all’infelice Parigi, e gli produsse tre non lievi ferite più nel braccio sinistro, e ciò per vendicarsi con lui perché aveva altercato colla moglie ganza dello stesso Astoni”. A seguito di queste aggressioni il Parigi rimase ricoverato all’Ospedale fino al 22 aprile.
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