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Nel 1911 in un tentativo di furto ai danni dell’Officina del gas fu coinvolto Fortunato Polici detto Palle che alcuni anni prima aveva corso un Palio nell’Aquila e qualche prova. Palle aveva però scelto un complice al quale, come si evince dalla descrizione dei fatti, mancavano i fondamentali del mestiere del ladro. Scavalcato il muro di cinta dell’Officina, non solo non rubò nulla, ma ebbe anche la brillante idea, volendo fuggire, di chiedere ai “padroni di casa” di indicargli gentilmente la via di uscita.

“Procedimento Penale contro:
1 - Pacciani Giulio fu Carlo
2 - Polici Fortunato di Policarpo
Imputati per avere in Siena il 6 gennaio 1911 in correità fra loro tentato di commettere un furto alla locale officina del gas, compiendo tutto ciò che era necessario alla consumazione di esso, che non avvenne per il sopraggiungere degli operai e coll'entrare nel locale di detta officina per via diversa da quella destinata.
L'anno millenovecentoundici addì 7 gennaio ore 19 in Siena, noi sottoscritti Cancellieri Pietro Maresciallo, Orsucci Attilio e Cesaretti Alfonso Carabinieri rappresentiamo alla competente autorità che ieri sera il 6 corrente i fuochisti della locale officina del gas Rossi Adamo, Bartoli Carlo, Viti Luigi, verso le ore 22 sorpresero un individuo nel recinto dell'officina che appena scortili domandò quale era la via d'uscita.
Non essendo quello luogo di passaggio gli fecero delle domande alle quali lo sconosciuto rispondeva incerto, si convinsero allora di essere di fronte ad un ladro.
Intercorse anche il Direttore dell'Officina Lisi Umberto il quale nella vicina Porta Ovile dette avviso agli agenti daziari, i quali agenti condussero lo sconosciuto nell'ufficio daziario di Porta S.Lorenzo ove avvisati noi per telefono lo trovammo; interrogato dichiarò di chiamarsi Pacciani Giulio, bracciante, girovago, sopraggiungendo che si trovò nel recinto dell'officina del gas perché poco prima si era trovato con certo Polici Fortunato il quale propostogli di commettere un furto nell'officina suddetta l'aiutò a scavalcare il muro di cinta dicendogli di rubare quello che trovava buttando tutto fuori dal muro che egli l'avrebbe raccolta e poi diviso il bottino”.



Tratto da FANTINI BRAVA GENTE di E.Giannelli, M.Picciafuochi, A.Ferrini e O.Papei - Betti Editore, Siena 2014