Piace ai contradaioli il Drappellone di Camilla Adami, svelato tra gli applausi nel Cortile del Podestà di Palazzo Pubblico.
“Camilla Adami con il linguaggio proprio dell'arte ha saputo perfettamente cogliere il mistero del Palio di Siena - si legge nella nota stampa del Comune di Siena - Ha risposto alle innumerevoli domande che da sempre si ripetono sulla città. Perché in questa piazza, che il poeta Herbert ha paragonato ad un qualcosa di organico, e quindi diversa da ogni altra, si corre da secoli una corsa squisitamente medievale? L'artista ha concretizzato l'essenza di una tradizione che si distanzia dal folklore avvicinandosi, invece, all'animo dei senesi. Il passato che diventa presente, senza artifizi, senza pressioni esterne, ma solo per il sentimento, la passione e l'attaccamento tenace di un popolo alla sua terra”.
“La Madonna di Camilla Adami, infatti - continua la nota - ha il volto di una donna di oggi, una donna universale. Il misticismo è dentro lo sguardo pieno che catalizza l'attenzione. Ma è universale anche la figura del cavallo: un sauro che galoppa senza fantino. Ecco la storicità della festa che Siena, ininterrottamente, ripropone ogni anno senza alterarne l'essenza. I due elementi essenziali: la Madonna ed il cavallo. Ecco, dalla tavolozza dei colori usati, uscire la forza del Palio. Decisi. Carichi di tensione. Soprattutto veri, come nello stile di questa artista in grado di strappare l'unicità dalla realtà per riportarla nelle figure delle sue opere. La sua tecnica segue una direzione di ricerca attenta, ma contemporaneamente aperta all'interiorità, all'esperienza percettiva. Camilla Adami, così, riesce a creare linee e cromatismi di grande impatto emotivo, così come ha fatto per dipingere questa striscia di seta, contesa ogni anno dai senesi riaffermando, così, l'immortalità del Palio”.
“A corredo, ma forse non è il termine giusto, perché troppo limitativo, l'iconografia delle Contrade che partecipano alla Carriera - prosegue la nota stampa del Comune di Siena - Anche in questo caso Camilla Adami ha dato spazio alla sua tecnica, al suo vivere la pittura. Gli animali sembrano contenere una scintilla di vita diventando un unicum con le altre immagini,
compresa quella che rimanda alla dedica del palio: una suora vestita di bianco, per ricordare i 150 anni di presenza a Siena della Congregazione delle figlie della carità S. Vincenzo de Paoli. E' una suora senza volto, del resto come limitarsi a personificare chi dedica la vita agli altri? Nell'ovale vuoto, racchiuso dalla cornetta, l'antico cappello, ci stanno tutti i visi delle suore. Ognuno lo riempirà con i proprio ricordi e con i propri sentimenti, restando aperto per raccogliere frammenti di immagini. Forse per questo domina, assoluto, il bianco. Come luce pura, dentro l'azzurro cobalto dello sfondo. Come il cielo nelle notti estive”.


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