
Ufficializzata la scelta di chi dipingerà il Palio del 16 agosto 2007. La giunta del 31 gennaio 2007, ha infatti conferito l'incarico di curare il Drappellone ad Ugo Nespolo.
Ugo Nespolo, nato a Mosso (Biella), si é diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ed è laureato in Lettere Moderne. I suoi esordi nel panorama artistico italiano risalgono agli anni Sessanta, alla Pop Art, ai futuri concettuali e poveristi (mostre alla galleria il Punto di Remo Pastori, a Torino, e Galleria Schwarz di Milano). Mai legata in maniera assoluta ad un filone, la sua produzione si caratterizza subito per un’accentuata impronta ironica, trasgressiva, per un personale senso del divertimento che rappresenterà sempre una sorta di marchio di fabbrica.
Negli anni Settanta Nespolo si appropria di un secondo mezzo di espressione, il cinema: in particolare quello sperimentale, d’artista. Gli attori sono artisti amici, da Lucio Fontana a Enrico Baj, a Michelangelo Pistoletto. Ai suoi film hanno dedicato ampie rassegne istituzioni culturali come il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Philadelphia Museum of Modern Art, la Filmoteka Polska di Varsavia, la Galleria Civica d’Arte Moderna di Ferrara, il Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Gli anni Settanta rappresentano per Nespolo un passaggio fondamentale: vince il premio Bolaffi (1974), realizza il Museo (1975-’76), quadro di dieci metri di lunghezza che segna l’inizio di una vena mai esaurita di rilettura-scomposizione-reinvenzione dell’arte altrui. L’opera viene esposta per la prima volta nel 1976 al Museo Progressivo d’Arte Contemporanea di Livorno.
Negli anni Settanta inizia anche la sperimentazione con tecniche (ricamo, intarsio) e materiali inconsueti (alabastro, ebano, madreperla, avorio, porcellana, argento). Nasce L’albero dei cappelli, poi prodotto in serie come elemento d’arredo.
Gli anni Ottanta rappresentano il cuore del “periodo americano”: Ugo Nespolo trascorre parte dell’anno negli States e le strade, le vetrine, i venditori di hamburger di New York diventano i protagonisti dei suoi quadri. In questi anni si accumulano anche le esperienze nel settore dell’arte applicata: Nespolo è fedele al dettato delle avanguardie storiche di “portare l’arte nella vita” ed è convinto che l’artista contemporaneo debba varcare i confini dello specifico assegnato dai luoghi comuni tardoromantici. Lo testimoniano i circa 50 manifesti realizzati per esposizioni ed avvenimenti vari (tra gli altri, Azzurra, Il Salone Internazionale dell’Auto di Torino, la Federazione Nazionale della Vela), il calendario Rai dell’86, le scenografie per l’allestimento americano (Stamford) della Turandot di Busoni, le videosigle Rai (come Indietro Tutta con Renzo Arbore). Nell’86 Genova festeggia i vent’anni di attività artistica di Nespolo con la mostra antologica di Villa Croce La Bella Insofferenza.
Nel ‘90 il Comune di Milano gli dedica una mostra a Palazzo Reale. Dello stesso anno sono prestigiose collaborazioni artistiche come la campagna pubblicitaria per la
Campari, le scenografie e i costumi del Don Chisciotte di Paisiello per il Teatro dell’Opera di Roma ed una esposizione di ceramiche - il nuovo interesse di Nespolo - nell’ambito della Biennale Internazionale della Ceramica e dell’Antiquariato al palazzo delle Esposizioni di Faenza.
Nel ‘91 partecipa in Giappone all’International Ceramic Festival, Ceramic World Shigaraki. L’anno successivo la Galleria Borghi & C. di New York ospita A Fine Intolerance, personale di dipinti e ceramiche.
Del ‘94 è una mostra di opere a soggetto cinematografico promossa alla Tour Fromage dalla Regione Valle d’Aosta. L’anno seguente Nespolo realizza scene e costumi per l’Elisir d’Amore di Donizetti per il Teatro dell’Opera di Roma, itinerante all'Opera di Parigi, Losanna, Liegi e Metz. Sempre del ‘95 sono l’antologica Casa d’Arte Nespolo al Palazzo della Permanente di Milano e la personale Pictura si instalatu di Bucarest a cura del Ministero alla Cultura romeno.
Nel ‘96 la personale Le Stanze dell’Arte alla Promotrice delle Belle Arti di Torino, viene organizzata dalla Regione Piemonte. Ancora nel '96 Ugo Nespolo assume la direzione artistica della Richard-Ginori. Nel 1997 il Museum of Fine Arts di La Valletta, Malta, gli dedica una personale. Nello stesso anno una mostra itinerante in America Latina: Buenos Aires (Museo Nacional de Bellas Artes), Cordoba (Centro de Arte Contemporaneo de Cordoba, Chateau Carreras), Mendoza (Museo Municipal de Arte Moderno de Mendoza) e Montevideo (Museo Nacional de Artes Visuales).
Inizia il '98 con la realizzazione del monumento “Lavorare, Lavorare, Lavorare, preferisco il rumore del mare” per la città di San Benedetto del Tronto e si avvia la collaborazione con la storica vetreria d'arte Barovier & Toso di Murano per la quale Nespolo crea una serie di opere da esporre a Palazzo Ducale di Venezia per "Aperto vetro", (Esposizione Internazionale del Vetro Contemporaneo). Seguono mostre personali di rilievo alla Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto ed alla XVII Biennale di Arte Contemporanea a cura del Comune di Alatri.
Si chiude il 1999 ed inizia il 2000 con “Nespolo + Napoli”, una mostra antologica che la Municipalità partenopea ospita al Palazzo Reale di Napoli.
Per l’Anno Giubilare Nespolo illustra un’edizione dell’Apocalisse (introduzione di Bruno Forte) di alto pregio a tiratura limitata.
Nei primi mesi del 2001 torna al cinema con FILM/A/TO, interpretato da Edoardo Sanguineti e prodotto dall'Associazione Museo Nazionale del Cinema di Torino in occasione della retrospettiva "Turin, berceau du cinéma italien" al Centre Pompidou di Parigi. Un prestigioso evento autunnale: Storia di Musei (catalogo Umberto Allemandi) a cura della Galleria Marescalchi di Bologna. Mostra personale a Fukui all'interno della rassegna "Italia in Giappone 2001".
2002: Nespolo viene nominato consulente e coordinatore delle comunicazioni artistiche nelle stazioni della costruenda Metropolitana di Torino. Il Parco della
Mandria di Venaria Reale ospita presso la Villa dei Laghi alcune sue sculture nell’ambito della mostra “Scultura internazionale a La Mandria”.
Intenso il programma per il 2003: l’Alitalia inaugura la nuova sede di New York con una personale di Nespolo; una mostra itinerante nei Paesi dell’Est: dalla Galleria d’Arte Moderna di Mosca, all’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo a Minsk (Museo Nazionale d’Arte Moderna) per proseguire poi in Lettonia (Riga, Galleria d’Arte Moderna). Una mostra personale all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi. Durante il Festival del Cinema di Locarno due mostre personali: presso la sede del Festival e alla Galleria d’Arte Moderna. In autunno importante personale al Museo Nazionale Cinese di Pechino.
Inizia il 2004 con due importanti mostre personali: Vilnius, Lituania, al Ciurlionis National Museum of Art e a Canton, Cina, al Guang Dong Museum of Art di Guangzhou. Mostra personale “Homo Ludens” il gioco a Palazzo Doria, Loano. Una personale al Moscow Museum of Modern Art, poi al Museo dell’Accademia di San Pietroburgo.
Il 2005 inizia con una personale al Poldi Pezzoli di Milano, poi vi è un ritorno al cinema con l’ideazione di “Dentro e Fuori/un ritratto di Angelo Pezzana” prodotto dal Museo Nazionale del Cinema di Torino; l’illustrazione di “Mille e una Notte” in edizione pregiata; una personale al Museo del Mare di Genova. Un’ideazione artistica di rilievo internazionale con “Progetto Italiana”, filmato prodotto da Cinecittà, testimonial Giancarlo Giannini.
2006: immagini video e vetrofanie di Nespolo ideate per la Metropolitana di Torino, due mostre personali in occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 (Galleria Carlina e Centro Arte La Tesoriera). Le illustrazioni, con un filmato, di “Piú veloce dell'aquila” una favola sulla campionessa mondiale di sci Stefania Belmondo.“Casa d’Arte Ugo Nespolo”, rassegna di dipinti, vetri, tappeti, ceramiche e bronzi alla Galleria Bianconi di Milano. Alla Basilica di San Francesco ad Assisi la cerimonia di Natale vede un volo di bianche colombe ideate da Nespolo come simbolo di pace.
Per il 53° Festival Puccini 2007 la Fondazione del Festival Pucciniano affida a Nespolo l’ideazione e realizzazione di scenografie e costumi della “Madama Butterfly” nonché di un filmato artistico sull’opera.

Applausi per il Drappellone di Ugo Nespolo, svelato nel Cortile del Podestà di Palazzo Pubblico dal sindaco di Siena Maurizio Cenni e dall'attrice e doppiatrice Tiziana Avarista, che nell'occasione ha letto alcuni versi di Alda Merini - legata a Nespolo da un'amicizia di lunga data - dedicati al Cencio.
Un Drappellone che, si legge nella nota stampa del Comune, "d'impatto può sembrare, nell'impostazione iconografica, squisitamente tradizionale con l'immagine dominante della Madonna Assunta in cielo e due cavalli in corsa che riempiono i due terzi della seta. La definizione delle forme, invece, riporta l'opera alla creatività di un pittore famoso a livello internazionale.
Sulla seta niente pennellate, il drappellone è costruito come un arazzo, ma non è ricamato, e non si tratta neppure di patchwork, casomai di jacquard, un procedimento particolare di lavorazione dei filati a telaio che rende l'opera unica nel suo genere, come altre sue realizzazioni che seguono la tecnica del puzzle: incastri di legno laccati per quadri, “a nice gimmick”.
La luminosità del giallo, nelle sue tonalità più chiare, viene accostata alla forza del blu del mantello della Vergine e del cielo, dove Maria ascende, in basso, sopra l'araldica pulita delle Contrade, tonalità di marrone, il colore della terra: una tavolozza di colori usata con maestria che richiama le immagini antiche delle vetrate piombate delle cattedrali.
L'influenza della Pop Art, così come quella delle altre correnti che hanno visto gli esordi di Ugo Nespolo, si ritrovano nelle sue tecniche, anche se non hanno mai contaminato, completamente, questo artista poliedrico che non si è fermato alla tela per dar sfogo alla sua creatività; e lo si capisce dall'originalità della sua produzione: ironica, intelligentemente trasgressiva.
Un'arte che diverte e che fa riflettere, come il giocare di un adulto con la fantasia che il mondo reale riesce, comunque, a testimoniare nella quotidianità. Non a caso le opere di Nespolo sono state definite come “una visita prolungata al mondo di Cartoonia, diverso dal nostro e nello stesso tempo analogo”.
Ugo Nespolo con il suo modo di interpretare l'arte la rende viva, non autoritaria, vicina alla gente, come il suo Palio, in grado di unire il classicismo all'originalità.
Nel drappellone, infatti, non ci sono segni da interpretare, da cercare, bensì immagini da “leggere”, in una rappresentazione dove il dettaglio riveste l'importanza dell'insieme, così il focus è nell'acutezza visuale, che dà vita ad un movimento virtuale dato dalla relazione che si instaura tra l'opera e lo spettatore".
"Nespolo - questo il commento del sindaco di Siena Maurizio Cenni - si è accostato al Drappellone con grande attenzione, cercando di interpretare la tradizione nel migliore dei modi, in una maniera del tutto rispettosa - afferma il sindaco di Siena Maurizio Cenni - La figura della Vergine che indossa un velo monastico sotto il manto azzurro ascende verso un cielo notturno, illuminato da stelle post moderne, di impronta futurista. Ai suoi piedi due cavalli in pieno galoppo traversano la scena con uno sfondo che riluce, come un tramonto, di un giallo che si confonde col verde e col rosso della terra, fino a sprofondare in un mare marrone, composto di solido tufo. Questa base così affidabile e ispirante sicurezza ospita gli stemmi della Città e le insegne delle Contrade, appoggiati o piuttosto sospesi sopra di essa proprio come segni-simboli di realtà troppo complesse per essere rappresentate per intero. Elementi semplici, quindi, ma che toccano tutte le dimensioni, tutti gli elementi, tutte le culture.
Il rispetto per il sacro, l'emozione per la fisicità, la cura dei linguaggi”.
Un Palio, continua ancora il sindaco, che "mostra un disegno che è fatto di innumerevoli fili che sono stati combinati nell'occasione per costituire un oggetto che poi sarà il desiderio e il premio per i contradaioli, una sintesi perfetta, tra tradizione e innovazione, tra arte e tecnologia, tra antico, moderno e post moderno".

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