
PASQUALONE E BANDIERINO
Racconto di Emanuele Losi
Pasqualone era il mio pigionale, stava al piano di sopra al mio, e spesso era a
mangiare con noi in famiglia, cosí la mia mamma conosceva il suo appetito come
ad esempio 1Kg di spaghetti, tanto per antipasto come anche un paio di bistecche
alla fiorentina con i piselli, ma questo non ha importanza, divorava tutto, e se
non si stava attenti anche il piatto. Pesava 120 Kg. e quando c`era baruffa in
Piazza allora erano guai per l`altra Contrada, faceva un solco nel mezzo.
Bandierino,al contrario era piccolo e secco come uno stuzzicadenti, il sopranome
"Bandierino",corrispondeva al Bandierino in piazza.
Pesava ca. 50Kg, e 155 cm di altezza, vendeva la frutta davanti a Pescheria,
peró aveva una voce forte e sonora ed aveva un coraggio da leone quando in
Piazza c`erano baruffe, solo che se dava due sberle, le beccava poi quattro,
questo si sapeva e durante queste baruffe si teneva d'occhio per
aiutarlo.
Durante un Palio di luglio, circa le tre di notte, mentre con Pasqualone stavamo rientrando a casa, sentimmo, nei pressi di
Pescheria un "becerio" accompagnato da bestemmie
e accidenti. Lì, in mezzo a cinque Ondaioli che si
picchiavano c'era Bandierino.
Pasqualone ed io entrammo nella baruffa ed in poco tempo i cinque erano stesi a terra.
"Vedi!" - disse Bandierino - "come l'ho bussati bene. E per avervi salvato la vita adesso si va a bere e pagate voi".
Bandierino era naturalmente ubriaco di Vinsanto per non rendersi conto di tutto.
" Bene" - disse Pasqualone "dimmi dove si va a bere, perchè a quest'ora é tutto
chiuso". "O bello" - disse Bandierino - "io so un posto dove c'è il vinsanto
bono e un costa niente, vieni..vieni"
Così ci portò nel Porrione all'ingresso della Misericordia, salì le scale e
ad una porta si mise a pigiare il bottone del campanello. Questa porta si aprí
e con nostra meraviglia venne verso di noi il Curato (Don Faeti) mezzo assonolito
ed in camicia da notte.
"O Bandierino, ma lo sai che ora é?" - disse Don Faeti
"Sono le quattro del mattino Sor Curato, l'ora del Vinsanto".
Il Curato ci fece entrare, e ci offrì uno dei Vinsanti meglio della Toscana, che
poi lo usava anche nella Messa.
Dopoché, verso le sei, si lasció il Curato e ci avviammo in Salicotto.
"O Citti…" - disse Bandierino, - dopo questa notte battagliera… vo a dormire",
e si sdraió in mezzo alla strada.
Pasqualone ed io lo prendemmo e si portó in Salicotto. Lo mettemmo sopra alla sua
bancarella che non spostava mai dal suo posto di vendita, e lì cominciò a
russare…
|