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I FESTEGGIAMENTI DEL '47

Racconto di Emanuele Losi, torraiolo DOC, nato in Salicotto che vive adesso in Germania.

Avevo 8 anni quel 16 Agosto e Ganascia con il cavallo Piero, vinse il Palio nella Torre.
Per i festeggiamenti di quell'anno, ricordo che venne allestito un grande papero di cartapesta incollata in uno scheletro di ferro, con all'interno dei fuochi artificiali.
Così, la sera del 18 agosto 1947 questo papero venne trasportato davanti al Palazzo Comunale.
Il compito di artificiere venne affidato a "Ragno", il fabbro di Via del Sole. La Piazza del Campo era ricolma di gente quando accadde un "piccolo incidente" a "Ragno". Qualcosa evidentemente non andò per il verso giusto ed egli ci rimise due dita. Da allora ebbe sempre difficoltà a ordinare al vinaio: "cinque rossi".
I festeggiamenti continuarono e venne pure allestito un vero e proprio trasporto funebre dell'Oca con tanto di comparse che indossavano i famosi cappucci neri della Misericordia e che trasportavano dei grossi ceri chiamati candeloni.
Nella bara venne adagiato "Acciuga" il calzolaio di Salicotto che era sempre sbronzo di natura.
Venne scelto anche perchè era magro e pesava poco: circa 50 Kg. (dopo aver fatto colazione.
Il problema era di tenerlo calmo nella bara, perché quando passava innanzi ai vinai si metteva a sedere nella bara e reclamava un gotto di vino, pena smetter di fare il morto.
Per risolvere il problema venne allestita un'altra bara con una damigiana di vino accanto.
Gli spettatori avevano così l'occasione di vedere una gomma nella damigiana, che dalla seconda bara, passava alla prima dove c'era Acciuga.
A forza di bere Acciuga divenne ubriaco fradicio e iniziò ad appisolarsi. Per fargli uno scherzo, decidemmo di mettere dentro la Fonte Gaia la bara che vi galleggiò tutta la notte, fin quando uno spazzino decise di svegliarlo.