
LE FUCILATE DI ZARABALLE
Racconto ripreso dal supplemento della Nazione "Aspettando il Palio" del 29 giugno 2004
Il Palio di luglio 1908 vedeva l'Onda grande favorita, con il fantino Alduino Emidi detto "Zaraballe" o "Fracassa" su una cavalla baia dorata fiore in fronte. Anche la posizione al canape sembrava favorire l'Onda a cui fu assegnato il primo posto. Ma in corsa l'Onda, come dicono i cronisti dell'epoca, non figurò affatto: la vittoria andò all'Oca, con Picino su Stella, contrastati in un primo momento dal Leocorno e sul finale dalla Lupa e dal Nicchio.
La delusione per gli Ondaioli fu cocente ed il bersaglio delle loro proteste fu ovviamente Zaraballe. Il fantino pugliese in un primo momento riuscì a sfuggire agli ondaioli inferociti, rifugiandosi nella sua casa che si trovava proprio in Via Duprè, cuore dell'Onda. Ma a sera inoltrata un nutrito gruppo di ondaioli si riunì sotto l'abitazione di Zaraballe con intenzioni non certo amichevoli. Dopo le parole grosse iniziarono a volare dei sassi verso le finestre ed uno di questi colpì la moglie del fantino. Zaraballe, che non era certo uno stinco di santo, anzi aveva una pessima fama, imbracciò il suo fucile e sparò due colpi, senza colpire per fortuna nessuno. La tensione salì al massimo e fu provvidenziale l'intervento di un Maresciallo dei Carabinieri che convinse Zaraballe a seguirlo. Sceso in strada il fantino beccò qualche cazzotto dagli ondaioli e fu trattenuto una notte in questura per motivi precauzionali. Nonostante tutto, il rancore fra l'Onda e Zaraballe non durò per sempre, visto che il fantino tornò a correre col giubbetto bianco e celeste nell'agosto 1921.
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