
IL PATTO CHE NON RIMASE SEGRETO
Testo tratto dal sito www.ilpaliodisiena.com
Negli anni trenta Aquila, Drago, Lupa e Montone diedero vita ad una stretta alleanza chiamata "Piccola Quadruplice". Le quattro Contrade iniziarono a conquistare una notevole serie di vittorie, al punto da attirare l'attenzione delle consorelle più grandi, specie della Torre, che all'epoca era la "nonna". Per il Palio di luglio 1937 si profilò un compatto schieramento teso a favorire il successo torraiolo. A quella carriera partecipavano Aquila, Drago e Lupa, che dopo ferventi trattative raggiunsero l'accordo con la Torre, ben prima della Tratta, che avrebbe deciso l'esito della corsa. Ma il 29 giugno la sorte non fu assai benevola e cambiò le carte in tavola: la Torre ebbe Rondinella, cavalla assai inferiore al fortissimo Ruello toccato alla rivale Onda; della Piccola Quadruplice l'unica baciata dalla fortuna fu la Lupa, altra grande favorita con il mitico Folco. Nonostante ciò la dirigenza torraiola non si scoraggiò e iniziò a lavorare con le sue alleate, specie con la Lupa che, avendo il miglior cavallo, avrebbe dovuto giocare un ruolo determinante. Ma quando tutto sembrava deciso accadde qualcosa di imprevisto che stravolse tutti i piani della Torre. Il patto doveva infatti rimanere segreto, ma già nella serata del 1° luglio circolavano strane voci: sembra che fu il Priore della Torre a farsi sfuggire qualche parola di troppo, ormai certo della vittoria. La notizia dell'accordo giunse così ad alcuni importanti dirigenti torraioli che non l'approvarono: in pratica l'intero lavoro saltò in pochi minuti, rimettendo tutto in gioco, tra l'altro all'insaputa di molti che ritenevano ormai tutto concluso. Tripolino fu avvisato all'ultimo momento di tirare a vincere, senza ricevere alcuna spiegazione su questo improvviso cambio di strategia. Alla mossa la Torre partì bene, ma il binomio lupaiolo era nettamente superiore, e per Tripolino e Folco non fu difficile recuperare e vincere. A Palio concluso i torraioli inferociti si riversarono nel territorio lupaiolo, dando vita a scontri con i vincitori, scontri che provocarono anche la morte di un contradaiolo della Torre. Le due contrade non diventarono tuttavia rivali, per quanto vi fossero tutti i presupposti, e negli anni seguenti ripresero i tradizionali rapporti di neutralità.
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