
PALIO E MASS-MEDIA
Il Nuovo Corriere Senese pubblicò nel supplemento al n. 33 del 13 agosto 1989, un aneddoto di un contradaiolo della Chiocciola, tale Pierino Martinelli, classe 1899.
Bisogna pertanto considerare i riferimenti temporali rapportati al 1899 e non ad oggi.
Una intensa attività nella sezione piccoli, nella società San Marco, nella Contrada. Pierino Martinelli, nato il 10 agosto 1899, risiede ancora in San Marco. Scende in società tutte le sere e non va mai a letto prima di mezzanotte. E' cortese, gentile, ma vivace, buono ed ha un bellissimo rapporto con i giovani. Lo stimano, gli vogliono bene, lo ricordano in ogni loro racconto,
sanno a memoria le storie che gli ha raccontato. Va meno d'accordo con i vecchi, dice, "sono rincoglioniti, gli fa male sempre tutto e parlano solo di malattie".
E' sempre vissuto a diretto contatto con la Contrada e dice che proprio per questo ha saputo star bene. Ha vissuto il rione totalmente, conosce San Marco mattone per mattone.
E come quei mattoni, ha visto tante e tante storie di vita e di Contrada. Quest'anno è entrato per la prima volta in piazza il nipotino.
Quando l'ha visto in montura non ha saputo trattenere le lacrime. Non c'è stato modo di impedirgli di accompagnarlo fino al Casato, per stargli vicino.
Se avesse potuto sarebbe magari entrato dentro l'anello di tufo con lui. Pierino ("Ma perché-dice-tutte le barzellette so su Pierino la peste, io so tanto buono!")
ci racconta il Palio visto da piazza. Quando ero giovane il solo modo per seguire il Palio era andare in piazza. Non ricordo la prima volta che ci sono stato, ma certamente c'ero quando vinse la Chiocciola il 2 luglio 1911. Per chi restava in Contrada la notizia di chi aveva vinto il Palio era portata a voce dai contradaioli che da piazza tornavano di corsa nel rione. L'ultima volta che ho visto il Palio in piazza è stato il 16 agosto 1938 quando la Chiocciola vinse con il fantino Tripolino ed un cavallo del Sor Ettore Fontani di cui non ricordo il nome: all'arrivo della Chiocciola infatti mi sentii un po' male. Dopo mi misi a correre per tornare in San Marco e mi ricordo un episodio: mentre ero alla bocca del Casato qualcuno, che non individuai, mi colpì alla spalla con una giannetta, qualcuno forse che mi conosceva come Chiocciolino. Qualche volta si seguiva il Palio "in diretta" a mezzo del telefono: uno, da una casa su piazza, telefonava ad una casa in San Marco e dalla finestra qualcuno ripeteva le notizie alla gente sulla strada. Poi sono venute le radiocronache di Silvio Gigli. Ora, se me la sento, guardo il Palio alla televisione, altrimenti scendo in strada, in San Marco, e lì aspetto".
| |