
SUA MAESTA' BEPPE DI BEDO
Testo tratto dal numero unico celebrativo la vittoria del 16 agosto 1996
Giuseppe Ferratti è un Brucaiolo antico;
Appartiene a quelle persone che vengono
collegate immediatamente alla Contrada del
Bruco. Come un nobile gli è stato associato
il nome del padre (Alfredo detto popolarmente
BEDO) assumendo quello di Beppe di Bedo. Beppe
perciò non ha un cognome, o meglio non gli serve,
è Beppe di Bedo e basta. A volte solo Beppe,
altre volte può essere solo Bedo. E' Brucaiolo antico e
come tale può essere immaginato mentre torna dalla
battaglia di Montaperti, carico di fatica e sporco di
polvere e sudore dopo una giornata di aspri scontri con
i Fiorentini, lo si può riconoscere tra i volti Senesi
immortalati dal Lorenzetti, negli affreschi di Palazzo
Pubblico; si ritrova nei dipinti del Cesarini nella sede
della nostra Contrada, dove sono descritti gli eventi
memorabili della rivolta dei "Lanini" d'Ovile sotto il
comando del Barbicone. La più grande impresa da lui
compiuta, è quella che resterà in eterno a perenne gloria
del nostro Beppino, è quella del 13 Agosto 1996 quando
da solo con una rosa rossa in mano (segno premonitore e
di squisita gentilezza) vestito da palafreniere
quattrocentesco, andò a prendere la splendida cavallina
Rose Rosa, toccata in sorte al Bruco, con quella
naturalezza tipica di chi sa in
anticipo l'evolversi degli eventi. Da ciò prese avvio
l'avventura che ha portato il Bruco alla splendida vittoria
del Palio dell'Assunta. Per tutto questo Beppe, ti saremo
sempre riconoscenti; per l'immenso regalo che ci hai fatto,
con quel sorriso che pare una smorfia ma che sa esprimere
meglio delle parole, il vero stato d'animo.
Grazie Beppino, sei un grande Brucaiolo.
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