STORIA E NOTIZIE SUI VINI DOCG DELLA TOSCANA

Brunello di Montalcino (DOCG)

Montalcino, in provincia di Siena, non è conosciuta soltanto per la sua storia e per le sue bellezze naturali e artistiche ma anche per il suo grande, omonimo vino rosso, valorizzato già a partire dalla seconda metà del secolo scorso. Prodotto esclusivamente con le uve del vitigno Sangiovese, localmente denominato Brunello, ha colore rosso rubino intenso tendente al granato; odore caratteristico e intenso; sapore asciutto, caldo, un po’ tannico, robusto, armonico e persistente. Gradazione minima: 12,5°. Immissione al consumo: dopo il 1° gennaio del sesto anno successivo a quello della vendemmia, con un affinamento obbligatorio di almeno due anni in contenitori di rovere e di quattro mesi in bottiglia; dopo il 1° gennaio del settimo anno successivo a quello della vendemmia, con un affinamento obbligatorio di almeno due anni in contenitori di rovere e di sei mesi in bottiglia, per la "riserva". Uso: da arrosto.

Carmignano (DOCG)

Prodotto in una ristretta area collinare, compresa nel territorio amministrativo di Carmignano e Poggio a Caiano, in provincia di Prato, con le uve di Sangiovese (minimo 50%), Canaiolo nero (massimo 20%), Cabernet Franc e/o Cabernet Sauvignon (10-20%), Trebbiano toscano e/o Canaiolo bianco e/o Malvasia del Chianti (massimo 10%) ed eventualmente di altri vitigni a bacca rossa raccomandati e/o autorizzati nella zona (massimo 10%), è un vino dal colore rubino vivace, intenso, tendente al granato con l’invecchiamento; odore vinoso, con profumo intenso, anche di mammola, e con più pronunciato carattere di finezza per l’invecchiamento; sapore asciutto, sapido, pieno, armonico, morbido e vellutato. Gradazione minima: 12,5°. Immissione al consumo: dopo il 1° giugno del secondo anno successivo a quello di produzione delle uve, con un periodo di invecchiamento in botti di rovere e/o di castagno di otto mesi; a partire dal 29 settembre (giorno di San Michele e festa di Carmignano) del terzo anno successivo a quello di produzione delle uve, con un invecchiamento obbligatorio in botti di rovere e/o di castagno di dodici mesi, per la "riserva". Uso: da pasto o da arrosto.

Chianti classico (DOCG)

Nella zona di origine più antica, ovvero nell’intero territorio dei comuni di Castellina, Gaiole e Radda in Chianti e in parte di quello di Castelnuovo Berardenga e Poggibonsi, in provincia di Siena, e nell’intero territorio del comune di Greve in Chianti e in parte di quello di Barberino Val d’Elsa, San Casciano e Tavarnelle Val di Pesa, in provincia di Firenze, con le uve di Sangiovese (75-100%) ed eventualmente con quelle di Canaiolo nero (massimo 10%), Trebbiano toscano e/o Malvasia del Chianti (massimo 6%) e di altri vitigni a bacca rossa raccomandati e/o autorizzati nelle unità amministrative della zona di produzione (massimo 15%), viene prodotto questo vino limpido, dal colore rubino vivace tendente al granato con l’invecchiamento; odore vinoso, con profumo di mammola e con pronunziato carattere di finezza nella fase di invecchiamento; sapore armonico, asciutto, sapido, leggermente tannico, che si affina col tempo al morbido vellutato, con vivacità e rotondità nel caso abbia subìto il "governo". Gradazione minima: 12°. Con un invecchiamento di almeno due anni (a decorrere dal 1° gennaio successivo all’anno della vendemmia) e un successivo affinamento in bottiglia di almeno tre mesi e con una gradazione minima di 12,5°, questo vino si fregia in etichetta della qualifica "riserva". Uso: da pasto, da arrosto se invecchiato.

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Gli altri Chianti (DOCG)

Il vino Chianti, uno dei più noti e apprezzati vini rossi italiani, viene prodotto in vasta area della Toscana, comprendente zone ben delimitate delle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena, con le uve di Sangiovese (75-100%), a cui possono essere aggiunte quelle di Canaiolo nero (massimo 10%), Trebbiano toscano e/o Malvasia del Chianti (massimo 10%) e di altri vitigni a bacca rossa raccomandati e/o autorizzati nelle unità amministrative della zona di produzione. Ha colore rubino vivace, tendente al granato con l’invecchiamento; odore intensamente vinoso, talvolta con profumo di mammola e con più pronunziato carattere di finezza nella fase di invecchiamento; sapore armonico, asciutto, sapido, leggermente tannico, che si affina col tempo al morbido vellutato, presentando vivezza e rotondità nel caso abbia subìto il "governo" (lenta rifermentazione del vino appena svinato con uve leggermente appassitea). Può portare in etichetta il riferimento ad una delle sette sottozone geografiche riconosciute, ovvero "Colli Aretini", "Colli Fiorentini", "Colli Senesi", "Colline Pisane", "Montalbano", "Montespertoli" e "Rùfina", a condizione che il prodotto in questione sia ottenuto da uve raccolte e vinificate all’interno dei rispettivi territori. Gradazione minima: 11,5° per il vino Chianti e per i vini Chianti Colli Aretini, Colli Senesi, Colline Pisane e Montalbano; 12° per i vini Chianti Colli Fiorentini, Montespertoli e Rùfina e per quello con la specificazione "superiore". Con un invecchiamento di almeno due anni (a decorrere dal 1° gennaio successivo all’anno della vendemmia), di cui almeno tre mesi di affinamento in bottiglia, e con una gradazione minima di 12°, il vino Chianti ("superiore" escluso) ha diritto alla qualifica "riserva". La stessa qualifica spetta ai vini con la menzione di una delle sottozone che hanno un invecchiamento identico e una gradazione minima di 12,5°. Uso: da pasto o da arrosto.

Vernaccia di San Gimignano (DOCG)

Primo vino ad avere ottenuto il riconoscimento della DOC, di antichissima fama, essendo già noto fin dalla fine del 1200, viene prodotto nel territorio comunale di San Gimignano (Siena) con le uve del vitigno omonimo e l’eventuale aggiunta (massimo 10%) di quelle di altri vitigni a bacca bianca. Ha un colore giallo paglierino tenue tendente al dorato con l’invecchiamento; odore fine e penetrante, caratteristico; sapore asciutto, armonico con caratteristico retrogusto amarognolo. Gradazione minima: 11°. Con un invecchiamento non inferiore a 14 mesi, secondo i metodi tradizionali, oltre ad un affinamento in bottiglia di quattro mesi, può portare in etichetta la dizione "riserva". Uso: da pasto.

Vino Nobile di Montepulciano (DOCG)

Si tratta di un superbo vino rosso, dalle origine antiche (1300), che deve molto probabilmente l’appellativo di "nobile" non solo alle sue qualità ma al fatto che la produzione, in una ristretta zona del territorio amministrativo di Montepulciano, in provincia di Siena, era curata in particolare dalle famiglie nobili del luogo. È ottenuto dalle uve di Sangiovese, localmente denominato Prugnolo gentile (minimo 70%), Canaiolo nero (massimo 10%) ed eventualmente di altri vitigni raccomandati e/o autorizzati nella zona (massimo 20%, purché quelli a bacca bianca non superino il 10% e si escludano quelli aromatici ad eccezione della Malvasia del Chianti). Ha colore rubino, tendente al granato con l’invecchiamento; profumo intenso, etereo, caratteristico; sapore asciutto, equilibrato e persistente, con possibile sentore di legno. Gradazione minima: 12,5°. Invecchiamento obbligatorio: due anni (a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello della vendemmia). Con un invecchiamento di almeno tre anni, di cui sei mesi di affinamento in bottiglia, e con una gradazione minima di 13°, questo vino può portare in etichetta la qualificazione "riserva". Uso: da pasto o da arrosto.

notizie riprese dal sito www.qualitatoscana.it