Quercegrossa (Ricordi e memorie)

CAPITOLO IX - Mezzadria
Introduzione

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Introduzione
Alla vigilia della Seconda guerra mondiale in una società rurale quasi preindustriale il cui bene economico era rappresentato in larga misura dal lavoro agricolo, peraltro condotto ancora con mezzi e sistemi molto antiquati, l'occupazione prevalente nella campagna era fare il contadino. Le percentuali di impiego colonico raggiungevano cifre altissime vicine all'80%. Ad esempio, a Quercegrossa nel 1936 il totale dei componenti le famiglie contadine rappresentavano il 75% della popolazione totale; senza contare poi tutti quelli che ricavavano il proprio reddito gravitando intorno a questo mondo: salariati, possidenti, fattori, mediatori, affittuari, fabbri, mugnai ecc.
Per presentare il capitolo su questa principale e quasi esclusiva occupazione dei nostri nonni, cioè il lavoro agricolo inquadrato nel sistema mezzadrile, ho suddiviso tutto il materiale raccolto in argomenti tematici susseguenti l'uno all'altro in modo da offrire una chiara e schematica esposizione. Uno schema, quindi, dove accanto a soggetti principali, siano essi persone o cose, confluiscono tanti particolari minori, che meglio definiscono l’argomento, contribuendo così a darci la conoscenza di questo fenomeno sociale e culturale ormai scomparso. Cercare, nell’insieme, di recuperare tutte quelle esperienze di vita e lavoro fatte di serenità e semplicità, ma anche di tensioni, emozioni, inquietudini e paure che accompagnarono inevitabilmente i nostri nonni, impegnati su un palcoscenico che non concedeva né tregua né pietà per nessuno.
Non vuole essere questa una rievocazione nostalgica o poetica, oggi tanto di moda, ma una guida che senza enfasi e retorica ci conduca passo dopo passo a scoprire e toccare con mano il mondo del mezzadro e le sue problematiche. Una guida che ne metta in rilievo le peculiari caratteristiche, suggerite e trascritte dai documenti integrati poi dalle esperienze di coloro che ne furono gli interpreti. I quali, secondo una comune e curiosa abitudine, espongono i fatti passati rigorosamente in terza persona plurale, come se riguardassero altri... facevano, andavano ecc.
La Mezzadria aveva nei suoi geni dei mali mortali che prima o poi, come un bubbone, sarebbero esplosi. Inevitabile quindi la fine, decretata anche dalla legge, ed ebbe un epilogo travagliato fatto di scioperi e di lotte. Si cercò, in verità con modesto profitto, di privilegiare parzialmente la parte più debole, i contadini, ma le misure introdotte giunsero insufficienti e tardive, risultando così del tutto inutili per la categoria. La battaglia della modernizzazione e del progresso venne persa e a quel punto i mezzadri, dopo tanti secoli di fatiche, se ne andarono in silenzio. Insieme ai contadini sparì anche quel mondo di contorno che con loro interagiva.




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