Quercegrossa (Ricordi e memorie)
CAPITOLO II - FAMIGLIE DEL '900
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ROSSI ANTONIO (1928-1940); mezzadri; Macialla; dal Poggiolo.
Antonio detto "Tono", un omone grande e grosso, è uno dei fratelli di Egisto Rossi (vedi). Dal Poggiolo, dove risiedeva dal 1913 con i genitori e fratelli, rimasto solo si trasferì a Macialla nel 1928 con il suo piccolo nucleo familiare composto dalla moglie Amabile Mannucci e dai figli Emma e Gino. L’altra figlia Annina si era già sposata con un Pianigiani di Rencine. Tornò a Macialla nella nuova costruzione detta "Ristoro" come contadino mezzadro e vi rimase fino al 6 luglio 1935 quando colto da malore nel campo venne trasportato a casa e vi morì dopo poche ore di agonia. Lasciò il figlio Gino coniugato con Maria Pucci e la nipotina Margherita di 6 anni. Lasciò la vedova Amabile e la figlia Emma di professione sarta, ma purtroppo il destino stava preparando un brutto tiro alle due donne che le avrebbe accomunate nella morte. Infatti, accadde tutto il 4 marzo del 1938 quando Amabile morì e venne sepolta al cimitero di Quercegrossa. Al ritorno dalla triste cerimonia Emma ebbe un malore che non passò. Nella notte fu colta da alte febbri che la portarono alla tomba. Il fratello Gino si trasferì a Monteriggioni nel 1940.
ROSSI BRUNETTO (1828 ca.) - (1870 ca. - 1954); artigiani; (Passeggeri) -(Castellare/Arginanino/Leccino).
La famiglia di Brunetto Rossi, uno dei personaggio più famosi di Quercegrossa, era entrata all'Arginanino in data antecedente il 1878, ma intorno al 1850 Giovanni, il nonno di Brunetto, di professione muratore, dimorava da solo a pigione a Castellare. Il padre di Giovanni, Vittorio, figlio di Giuseppe e della Margherita Salvinelli, si era sposato con Assunta Ancilli verso il 1812/13 e dopo la di lei morte aveva preso in seconde nozze Teresa Cerpi nel 1823. Quest'ultima non aveva niente a che vedere con l'omonima proprietaria del Castello. Da Teresa ebbe due figli, Margherita e Giovanni nel 1827, e poi lo aveva colto la morte il 22 novembre del 1828 all'età di 42 anni, tantoché la vedova, in condizione di stretta necessità, si risposò a Quercegrossa tre mesi dopo, nel febbraio 1829, con Francesco Gori di Basciano e nel 1832 li troviamo ancora a Casagrande di Quercegrossa per un breve periodo prima di rientrare nel popolo di Basciano. Nel 1822, Vittorio, dopo la morte della prima moglie, abitava con i figli Giuseppe di 8 anni, Tommaso di 5, la sorella Clementina e il fratello Gasparo di 16 anni. Tanto dei suoi due figli quanto dei fratelli si perde ogni traccia. Comunque Vittorio morì a Passeggeri, una delle molte dimore di questa famiglia di artigiani che proprio a causa dei loro frequenti spostamenti e cambi di casa è difficile se non impossibile seguirne il cammino prima del 1850 quando troviamo Giovanni al Castellare. Presa moglie nel 1857, vediamo che nel 1878 all'Arginanino la famiglia si compone di cinque persone: Giovanni del fu Vittorio e della fu Teresa Cerpi, in età di 45 anni, sposato a Cristina Pruneti di professione sarta che gli aveva dato due figli Giulio di 16 anni e Giulia di 15. Aveva in casa anche la suocera, vedova, Teresa Lardori. Giovanni e Cristina avevano avuto in realtà quattro figli ma soltanto due erano sopravvissuti: Giulio nato il 13 marzo 1859 e Giulia il 12 novembre 1860 mentre Lodovico e Modesto vissero un anno soltanto e andarono al Cielo rispettivamente nel 1863 e nel 1865. Il 21 febbraio del 1859 prese marito la già ricordata sorella Margherita che sposò Davidde Brandi di S. Dalmazio e lasciò la famiglia. Agli anni Sessanta dovrebbe risalire il trasferimento all'Arginanino. Purtroppo anche Giulia giunta all'età di 25 anni, morì ancora nubile il 5 giungo 1886. Due anni dopo, il fratello Giulio ormai 30enne e muratore come il padre, sposò Vittoria Palagi, per vedere il 14 aprile 1891 nascere Brunetta. Non passò un mese che la piccola famiglia si trasferì nella nuova abitazione posta in Comune di Castelnuovo alla fine della discesa dell'Arginano. L'edificio, che Giulio aveva costruito con le proprie mani, venne chiamato Leccino e sarà la residenza di famiglia fino alla morte di Brunetto e della moglie Annita. Intanto, l'anno successivo, al Leccino, il 30 giugno 1892 nasce Brunetto il quale si avvierà al mestiere di falegname realizzando il suo laboratorio nella casa paterna. Trascorsi quindici anni si registrano nell'anno 1906 le morti di entrambi i genitori di Giulio con l’80enne Giovanni il 12 marzo e Cristina il 16 settembre. Ancora un decennio e nel dopoguerra, il 17 agosto 1919, Brunetto prende in moglie a Vagliagli Annita Giannini di quel popolo, figlia di Alessandro e Alessandra Palagi, nata il 24 febbraio 1893. Brunetto e Annita non ebbero figli e dopo la morte degli anziani genitori, Giulio, il 21 giugno 1925, e Vittoria il 4 marzo 1931, vissero da soli la loro esistenza che però li vide entrambi protagonisti in paese. Dopo la Seconda guerra iniziò una lenta decadenza e la vecchiaia colse Brunetto con la malattia e la morte avvenuta nel 1954. Fu sepolto alla Misericordia di Siena. La vedova Annita rimase ancora tanti anni a Quercegrossa fino a che non venne la sua ora nel 1980 ed essere tumulata nel cimitero di Vagliagli. I loro nipoti misero in vendita l'abitazione costruita da Giulio Rossi.
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Brunetto Rossi
ROSSI CARLO (1935 - 1955 ca.); mezzadri; Sornanello; da Basciano.
Non ci sono date precise in merito all'arrivo e alla partenza dei Rossi di Sornanello. Confrontando però le date di nascita dei figli di Gualtiero e la registrazione della famiglia nello stato delle anime del 1935, si potrebbe situare all'inizio di quell'anno l'arrivo al piccolo podere di Sornanello, nato da non molto tempo accanto a Sornano. I Rossi provenivano indubbiamente da un podere di Basciano, ma in precedenza dimoravano ai primi del Novecento nel podere Poggetto di S. Rocco a Pilli. Qui, Giovanni del fu Antonio era il capofamiglia con cinque figli: Primetta, Antonio, Silvio, Gualtiero e Carlo. Il personaggio più conosciuto di questa famiglia di contadini fu senz'altro Gualtiero detto “l'Ardito”, tornato nel nostro popolo insieme al fratello e capoccio Carlo. Entrambi erano nati a S. Rocco, figli di Giovanni e di Angela Dei. Mentre Carlo era rimasto celibe Gualtiero aveva sposato nel 1924 a S. Dalmazio Zaira Cucini di Monteriggioni e lì, il 17 ottobre 1925, nasceva Ademara. Triste destino quello di questa ragazza, morta a 19 anni all'Ospedale di Siena il 13 dicembre 1944. Dopo Ademara si susseguirono a scadenza regolare le altre nascite con Rizieri (1928) a Basciano, Marisa (1933) a Basciano, Adriano (1936) a Quercegrossa, Adriana (1938), Coralla detta “Corallina” (1940) ed infine Elsa (1942). Dopo guerra anche Carlo si dispose a prender moglie e prese a 41 anni Pia Pierucci di Pievasciata e nel 1948 nacque Alvaro. L'Ardito con Carlo lasciò Sornanello negli anni Cinquanta per spostarsi a Mucenni.
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