Quercegrossa (Ricordi e memorie)
CAPITOLO II - FAMIGLIE DEL '900


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BALDI ANTONIO (1902-1905); mezzadri; Belvederino.
Si tratta forse di un ramo originato dai Baldi di Fagnano quello di Antonio che nel 1902 entrò a Belvederino proveniente da Cignano di Vagliagli. Era con la moglie Palmira e quattro figli: Enrico, Giuseppe, Annita ed Errita. Partirono nel marzo 1905 prendendo la strada per Quetolino.




BALDI GIULIO (1937 - Residenti); mezzadri; Monastero/Casapera/Quercegrossa; da Casciano Masse.
Vennero nel 1937, era il 26 febbraio, e occuparono il podere di Monastero del senatore Sarrocchi, lasciato dai Vegni.
Famiglia di contadini, i Baldi dimoravano in precedenza al podere Casone di Casciano delle Masse, da circa mezzo secolo. Ma le loro più antiche vicende si svolsero nel territorio intorno a Vagliagli dove sono documentati fin dal 1734, avendo come capoccio Lorenzo Baldi. Vediamo che alla morte del suddetto Lorenzo, avvenuta nel 1767, il parroco annotò, cosa rarissima, la provenienza di Lorenzo e scrisse "da Lilliano". Purtroppo la perdita dei registri di quella parrocchia ci impedisce di avere una conferma, ma non abbiamo motivi per dubitare di questa origine perché a Lilliano alcune famiglie Baldi sono documentate per tutto il Seicento.
Tornando al 1734, Lorenzo Baldi sposato con M. Margherita Galletti torna a Fagnano come pigionale nella Villa dei Piccolomini. Senz'altro ha lasciato la sua famiglia perché non ci sono tracce di altri familiari. Dopo pochi anni prende dimora nel podere Casanuova - S. Luigi, poco distante da Fagnano sulla strada per Pontignano, diventando mezzaiolo dei Piccolomini. Per i successivi trenta anni si registrano solo battesimi e molti decessi a cominciare dal 1737 quando muore Maria Felicita di 12 mesi. Poi, nel 1741 perdono Caterina di 2 anni, Rosa nel 1743, di 16 mesi, e tre figli per l'epidemia dell'anno 1745. Alla morte di Lorenzo, nel 1767, rimasero in casa Baldi soltanto la vedova Maria di 61 anni, con il figlio Giuseppe di 21, e un garzone chiamato Giulio, anch'esso di 21 anni. Vista la situazione si spiega come Giuseppe si sia affrettato a prender moglie sposando a Pievasciata Caterina di Santi Lorenzetti, della famiglia dei Lorenzetti di Maciallina, e il 17 novembre 1768 gli nasce il primo figlio che viene battezzato Lorenzo, come il nonno, cui fanno seguito Santi (1770), Antonio (1775), Luigi e Ranieri. A seguito di queste nascite, nello spazio di due generazioni la famiglia si rinvigorisce in maniera formidabile, tanto che nel 1820 abitano al podere S. Luigi diciannove persone. Lorenzo è il capoccio celibe che vive con i fratelli Antonio, coniugato con Teresa Secciani che ha quattro figli tra cui Giacomo di 14 anni; Luigi, sposato con Nunziata Secciani, sorella di Teresa, con tre figli; Ranieri, sposato con Annunziata Pedani e un figlio. In più hanno un garzone certo Agostino Olmastroni di 30 anni. Negli anni successivi la famiglia si divide perché nel 1838 troviamo i Baldi separati in due poderi sempre a S. Luigi, con Antonio che si è staccato dal fratello Luigi e dal padre e vive con i figli tra i quali l'unico sposato e Giacomo che ha preso in moglie Maria Viligiardi. Nell'anno 1845 abbiamo questa situazione: Luigi al podere S. Luigi definito "possidente in piccolo", con lui vive il figlio Domenico che esercita la professione di mugnaio; Antonio in età di 71 anni è colono al podere di Fagnano, anch'egli definito "possidente in piccolo", mentre il figlio Giacomo, che convive con lui, esercita la professione di falegname. In questa famiglia, un decennio dopo, nel 1854, vive ancora l'ottantenne Antonio, mentre Giacomo ha visto nascere i figli Ferdinando (1835), Emilio (1846) e Teresa (1848). Anche Ubaldo di Antonio si è sposato con Luisa Cappelli che gli ha dato due figli. Nell'altro podere la famiglia di Luigi sta prosperando e sono già in quindici persone.
Faule
Si registra poi col passare degli anni il matrimonio di Ferdinando con Emilia Barbieri, la nascita dei suoi figli e il trasferimento della famiglia al podere di Faule in parrocchia di Vagliagli, di fronte a Passeggeri. Qui vi muore Giacomo nel 1882 in età di 76 anni e al bambino nato dopo poco tempo a Ferdinando, il 14 giugno, viene battezzato col nome di Vito-Giacomo che sarà poi chiamato Vitaliano. In precedenza si erano avute le nascite di Adamo, il maggiore, nato intorno al 1870, Vincenzo, nato il 28 luglio 1874, e Vittorio del 1885 circa. Inoltre, il 20 maggio 1888 nasce Gino, ultimo figlio di Ferdinando, che vivrà soltanto 2 anni e morirà il 23 settembre 1890 precedendo il padre Ferdinando di tre mesi. Ferdinando, infatti, morì a 55 anni il 7 dicembre di quell'anno.
La loro permanenza al podere Faule a fine Ottocento mancava di precisi dati di riferimento. Ora, grazie ai documenti catastali, sappiamo che i Baldi acquistarono Faule con contratto del 23 marzo 1867 e vi tornarono da padroni Giacomo e Ubaldo di Antonio. Alla morte di Giacomo, frattanto rimasto unico proprietario, ereditarono i figli Ferdinando ed Emilio con Maria Viligiardi usufruttuaria. Nello stesso anno una capanna del podere diviene fornace da mattoni. In seguito risultano proprietari Ferdinando, Adamo, Vincenzo, Giuseppe, Emilio e altri Baldi. Con la divisione della famiglia a fine secolo Faule è venduto il 10 gennaio 1900 a Claudio Ruffoli.
Lilliano
In questo fine secolo parte della famiglia lascia Faule e la vedova di Ferdinando dividendosi dal ramo di Emilio ritorna nel popolo di Lilliano ove aveva già dimorato l'avo Lorenzo. Vi entrò nel 1898, rimase quattro anni, per partire poi nel 1902 diretti al podere Casone di Casciano delle Masse.
Casciano Masse
Infatti, nel 1910, troviamo a quel podere una famiglia di undici persone e con la mamma Emilia di circa 70 anni convivono quattro fratelli: Adamo, sposato con Vittoria Regoli e tre figli, Cesare, Agostina e Gino; Vincenzo, coniugato con Beatrice Mugnaini e la figlia Annita di 6 mesi; Vitaliano e Vittorio, entrambi celibi.
Monastero di Passeggeri
Da questo ceppo si staccherà Vitaliano per tornare a Monastero di Passeggeri nel 1937, dove entra con la moglie Emilia Meniconi (1889), nativa di Basciano, sposata nel 1913, quattro figli e il fratello Vincenzo, rimasto solo. Tutti i figli di Vitaliano erano nati a Siena e battezzati a Casciano a cominciare da Eliseo nel 1914 a cui seguirono Piera nel 1920, Giulio nel 1922 e Giovannino nel 1931.
Casapera
A Monastero i Baldi trascorsero venti lunghi anni fino a quando nel 1957 si liberò Casapera e non esitarono a trasferirsi in questo ottimo podere della fattoria di Mucenni. Intanto a Monastero, subito dopo guerra, Piera sposava Bruno dei Lorenzetti di Maciallina ed Eliseo, Ginetta Pianigiani di Vagliagli, bisnipote di Egisto Rossi di Quercegrossa, con la quale si trasferì a Siena. A queste partenze si aggiunsero dieci anni più tardi le perdite degli anziani Vitaliano nel 1955 e Vincenzo l'anno successivo a 81 anni. A seguito di questi avvenimenti, quando si spostarono a Casapera i Baldi erano rimasti in tre persone: Giulio, Giovanni e l'anziana mamma Emilia. A questo punto, Giulio, all'età di quarant'anni prese moglie, e sposò nel 1962 la coetanea Elina Turchini, nata a S. Polo in Rosso. L’anno successivo nacque Antonella, la loro unica figlia. Trascorsero così ancora tanti anni e Giulio da mezzadro si trasformò in salariato restando fino agli anni Novanta a coltivare i campi ed allevare vitelli. Nel 1987 la mamma Emilia finiva la sua quasi centenaria esistenza terrena e moriva a Casapera il 7 novembre. Giovanni si era sposato "da vecchio" e trasferito a Radda, dove poi è morto, mentre Giulio, detto Giulione, si è spento recentemente dopo una vita dedicata al lavoro quando con la figlia sposata a Daniele Carli e la moglie si era già trasferito a Quercegrossa.

Albero genealogico della famiglia Baldi





BALDINI (1939 - 1939); Mulino.
Baldini Celso di Adriano è segnato in arrivo a Quercegrossa il 6 marzo 1939, forse al Mulino, proveniente dal Comune di Monteriggioni. Quattro persone, tre maschi e una femmina; nessun altra notizia per una brevissima permanenza. Probabilmente partirono a dicembre quando arrivarono i Bonelli.








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