Quercegrossa (Ricordi e memorie)
CAPITOLO XI - COSE D'ALTRI TEMPI
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Cartoline
Negli anni Trenta del ‘900 il bottegaio Brogi si fece promotore della stampa di una serie di cartoline postali. Ciò avvenne probabilmente in due fasi: una cartolina nel 1935 ca., quella a pagina 148, con visione della via principale, e altre cinque o sei nel 1937/38 comprendenti vedute del paese, dintorni di Quercegrossa e il Circolo Dopolavoro (inserita nel primo volume) con altri soggetti sconosciuti. Introvabili per anni, si deve alla amorosa accortezza di Anna Tacconi la conservazione della serie quasi al completo, e a me concessa dalla figlia Raffaella.
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Questa è la più antica cartolina conosciuta di Quercegrossa. Risale al 1910/11. Appare chiaro sulla parte sinistra l’ingenuo ritocco apportato per mostrare una grande pianta che richiami il nome del paese. Una rarità che ci mostra anche l’unica immagine della carrozza del Becciolini che svolta alla curva, e la sora Emilia che osserva dalla bottega. Il fotografo è certamente arrivato a Quercia con la macchina in primo piano. In basso: il retro della cartolina con la data di invio da Quercegrossa “23 dicembre 1913” e la firma di Alessandrina Ticci con gli auguri di Natale alla Sig. Elina Lisini.
Cartolina di Quecegrossa, da una foto di Brunetto Rossi, del 1934/35. L’atmosfera è quella di una giornata festiva dopo messa. Il punto di ritrovo sono le due botteghe. In primo piano, nel gruppetto di giovani, ci potrebbero essere la mi’ mamma con Piera alla mano e con il nonno Egisto sulla destra (al centro dei tre), a chiacchiera in attesa del pranzo. Venne scattata da sopra un camioncino. I Rossi abitavano nel Palazzaccio.
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