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- CRONACA DEL PALIO DEL 3 LUGLIO 1836 -



Fu corso oggi per essere ieri Sabato. Cattiva mossa giacchè suonò la tromba prima che fosse calato il canape per cui il cavallo del Montone appettò il Canape, e si rovesciò unitamente al Fantino che li rimise sotto, e non fu più in grado di correre per quel giorno, detto Fantino era il Gobbo Saragiolo, ed il cavallo assai migliore degli altri senza parragone, scappò prima l'Oca, ma fu quasi subito passata dalla Tartuca, e Onda, e tali sempre si mantennero, cioè prima la Tartuca e seconda l'Onda, che se all'ultima girata alla voltata del Casato, non fosse stata serrata al Colonnino dalla Tartuca l'avrebbe passata, ma battendo il ginocchio così forte nel colonnino perdè tempo e non le riuscì di arrivarla più, l'Istrice arrivò terza, e la Civetta cadde alla seconda girata alla Cappella. Relazione di cambiamento Importantissimo. Questo Palio fu fatto correre a spese della Comunità, e non più dai tre Nobili detti della Festa, perchè essendo già stati nominati i Nobili Sigg.ri Gio. Batta della Ciaia, e Cavaliere Antonio Bargagli (che aveva già sborzati i 30 Talleri in oro alla Comune che ritirò in egual moneta) e il Sig.re Niccolò Buonsignori, quale ricorse al trono per essere sgravato di detta spesa, come le fu accordato con decreto I. e R. concepito in questi termini: Abrogasi la consuetudine e si stia al disposto del Paragrafo 44 della legge del 23 Maggio 1774. Così il Buonsignori, si è reso celebre con avere annullato una consuetudine, e sottoposta la Cumunità a detta spesa di 90 Talleri l'anno, e così soppressi i tre Sigg.ri del Brio per la Festa del 2 di Luglio, la quale cosa avea vita sino dall'anno 1656.


Tratta da: Le Carriere nel Campo e le feste Senesi dal 1650 al 1914 di Antonio Zazzeroni