
Motto: OLTRE LA FORZA LA POTENZA.
Simboleggia la fortezza.
La Torre è nominalmente connessa, come appare chiaro, alla Torre del
Mangia, poi legata all'elefante per evidente ricordo classico degli
elefanti da combattimento di Pirro e Annibale.
"Questo simbolo si trova quasi identico in un piatto d'argento sbalsato
dei sovrani greci di Battriana" (attualmente territorio russo; databile
sicuramente al II secolo a.C.).
La sua sede è in via Salicotto. Suo Patrono è San Giacomo Maggiore.
La Chiesa (di San Giacomo) fu edificata quale monumento-ricordo della
battaglia di Camollia (25 luglio 1526) vinta dall'esercito senese contro
le soldatesche di Clemente VII e di Firenze, nella quale si distinsero
gli uomini delle Compagnie di Salicotto. All'interno conserva pregevoli
pitture cinquecentesche e seicentesche.
Nel museo custodisce una tela di Antonio Bazzi detto "Il Sodoma"
(1447 - 1549), raffigurante il Redentore che porta la croce, opera
concessa dalla comunità per simbolico compenso delle ruberie perpetrate
dal Governo Napoleonico ai danni dell'argenteria di questa Contrada. La
fontanina in bronzo per battesimi, con tutto il complesso monumentale
ricco di simboli esoterici e di richiami storici della Contrada, è opera
dello scultore Mauro Berrettini (1984).
Una delle più antiche testimonianze della rivalità fra Oca e Torre è
quella del 26 luglio 1671, mentre molte altre si riferiscono ai rapporti
fra Onda e Torre.
Recentemente le bandiere della Contrada e altri riferimenti simbolici,
si concentrano sulla riproduzione di un sole con raggi bianco e celesti
in campo rosso cremisi.
Per il sole esiste la convinzione, araldicamente intesa, che il regno
(in questo caso la Contrada) continuerà ad esistere finché l'astro
risplenderà nel cielo.
La Società ha per denominazione "Elefante". Particolarmente vivace
anche la Società delle Donne della "Stanzina ".
Nella sede di questa Contrada si conserva una campana ricavata dalla
fusione di un cannone catturato dagli uomini di Salicotto alle truppe
del Ducato dei Medici nella battaglia di Camollia.
testo ripreso da libro: "Siena, il Palio" di Giulio Pepi, edito dall'Azienda Autonoma del Turismo
|