
Motto: PRIMA SELVALTA IN CAMPO.
Simboleggia la potenza.
Fu la Contrada dei cacciatori da cui l'esercito senese prelevava i
migliori arcieri: da qui il suo emblema e il diritto di aprire e
chiudere il corteo che precedeva le "Cacce ai tori".
Ha la sede in Piazzetta della Selva. Sua Patrona la Madonna Assunta. La
Chiesa (Oratorio di San Sebastiano) peruzziana, conserva un bassorilievo
in terracotta rappresentante la Vergine Maria con il Bambino la cui
fattura viene attribuita a Donatello.
Prima di officiare questa Chiesa i suoi uomini si riunivano nella
Cappella della Compagnia di San Giovanni Battista e, dopo, nella Pieve
di San Giovanni. Qui si spostarono nell'attuale Chiesa da cui furono
allontanati, dopo dieci anni, da un rescritto granducale (1787) che
cedeva l'Oratorio alla Pantera (fatto che intensificò la rivalità con
quest'ultima Contrada).
La Selva ebbe all'ora l'antica Chiesa di San Desiderio, celebre per
aver ospitato, in un turno di quattro mesi all'anno, insieme a San
Cristoforo e San Pellegrino, il Governo della Repubblica senese
anteriormente alla costruzione del Palazzo Comunale. Per i danni che il
terremoto provocò a questa Chiesa (26 maggio 1798) i "Selvaioli" furono
costretti a un nuovo trasferimento nella Chiesa di San Niccolò in sasso
(territorio dell'Aquila) e infine, nel 1818, tornarono nell'Oratorio di
San Sebastiano dove, finalmente, si sono insediati.
Abitarono nel territorio di questa Contrada il pittore-scultore Lorenzo
di Pietro detto il Vecchietta (1412 1480), l'architetto e pittore
Francesco di Giorgio Martini (1439 - 1512).
La fontanina battesimale è opera di Vinicio Guastatori (1965).
testo ripreso da libro: "Siena, il Palio" di Giulio Pepi, edito dall'Azienda Autonoma del Turismo
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