
Motto: IL MIO SLANCIO OGNI OSTACOLO ABBATTE.
È il simbolo dell'audacia.
Deriva dallo stemma di Lucca, essendo la maggioranza dei suoi antichi
abitanti mercanti lucchesi, che avevano aperto nel territorio un grande
emporio poiché si servivano dello scalo di Talamone come "porto franco",
essendo in discordia con Pisa e Genova.
"La pantera è anche segno esteriore di potere regale in uso nei
potentati islamici dell'ordine fin dal IX secolo".
La sua sede è in via San Quirico, il suo Patrono San Giovanni
Decollato.
La bronzea fontanina battesimale è opera dello scultore Giulio Corsini
(1977).
La Chiesa è una delle più antiche, forse la più antica di Siena
intitolata ai Santi Quirico e Giulitta, sorta su un antico tempio pagano
dedicato al dio Quirino. Solo recentemente si è trasferita in questa
Chiesa dove già nel 1814 teneva le sue riunioni. Antecedentemente
officiava la Chiesa nel soppresso Convento di Santa Margherita in
Castelvecchio dove per campana era l'antica martinella del carroccio
senese della battaglia di Montaperti.
Conserva una magnifica statua lignea (la "Madonna della Mandorla")
della scuola di Jacopo della Quercia. Nel suo territorio tenne "buttiga"
il celebre pittore Duccio di Buoninsegna (c.a.1260 - 1319). Vi abitò
anche il letterato e storico Girolamo Gigli (1660 1722) e il fisico
Pirro Maria Gabrielli (1643 - 1706).
L'antagonismo con la Contrada dell'Aquila è relativamente recente
(1946), dopo la grande pace stipulata nel 1788 che era stata preceduta
da un periodo critico inquantoché la Pantera, nel 1718, si era opposta
più tenacemente delle altre alla riammissione dell'Aquila nel novero
delle Contrade partecipanti al Palio. Per oltre due secoli fu "nemica"
tradizionale con la Selva con la quale si registrarono gravissimi
incidenti (1867).
La Società è intitolata "Due Porte" da un punto caratteristico del
rione.
testo ripreso da libro: "Siena, il Palio" di Giulio Pepi, edito dall'Azienda Autonoma del Turismo
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