
Motto: È IL ROSSO DEL CORALLO CHE M'ARDE IN COR. Simboleggia
la riservatezza.
Ha la qualifica di "Nobile": per la prova offerta dalle sue Compagnie
Militari a Montaperti che per prime attaccarono battaglia; per aver
portato l'acqua nel settore della città dove ha giurisdizione, innalzando
la fonte dei Pispini nel 1534; per aver mantenuto a proprie spese, per
sei mesi, l'esercito della Repubblica e per aver respinto l'attacco dei
"Noveschi" che, aiutati dai fiorentini, tentavano di rientrare in città
assaltando Porta Pispini (1527). In tale occasione si accostò alla
porta, battendovi la spada in segno di sfida, Francesco Trecerchi.
Tanta era la disciplina e il marziale aspetto dei suoi uomini che fu
anche distinta con il nome "La Floridissima".
Ha la sede in via dei Pispini. Patrono è San Gaetano da Thiene, al quale
dedicò la Chiesa costruendola a proprie spese nel 1682. Anteriormente i
contradaioli tenevano le loro adunanze nella Chiesetta di San Giovanni
Battista e, quindi, nella Cappella della Compagnia di Santo Stefano.
La ragione del nome ha diverse ipotesi fra le quali quella delle
numerosissime conchiglie marine rinvenute nel suo territorio che, nel
periodo pliocenico, era invaso dal mare e quella di un palese
riferimento alla valle che, cominciando da San Francesco, viene ad
essere chiusa, dall'altra parte, da Santo Spirito e Santa Chiara.
La Società è popolarmente conosciuta come "La Pania", attribuendole il
potere di "impaniare" (cioè far rimanere incollati) coloro che la
frequentano e che, per ragioni affettive e gastronomiche, non se ne
possono più staccare.
testo ripreso da libro: "Siena, il Palio" di Giulio Pepi, edito dall'Azienda Autonoma del Turismo
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