Senza i migliori cavalli si prospetta un Palio decisamente incerto.
Gli esordienti sono otto, e i due "esperti" Naomy e Imperatore, per la seconda volta di fila nella Chiocciola, non sembrano in grado di fare la differenza. Subito dopo la tratta scoppia una furibonda rissa fra Nicchio e Montone.
Le prove non chiariscono i dubbi; Massimino passa dalla Pantera alla Chiocciola e in Stalloreggi arriva Bucefalo, a lungo fantino della rivale Aquila.
All'ultimo momento saltano due monte annunciate. Aceto resta a piedi e nell'Aquila arriva Imolino, assente da quattro anni.
Nel Montone salta l'esordio di Mario Canu a cui viene preferito Cianchino, lasciato libero dall'Oca dopo tre prove.
L'ordine d'ingresso ai canapi appare subito complicato per la vicinanza di Aquila e Pantera, con la Chiocciola di rincorsa e la Tartuca al nono posto. Ma al contrario delle previsioni la mossa è molto rapida e ha un allineamento perfetto; solo Aquila e Oca si fanno cogliere impreparate. Bruco, Onda e Nicchio partono prime; tutti girano a San Martino.
Al primo Casato il Nicchio entra molto forte dall'interno e finisce nei palchi coinvolgendo anche il Bruco; Cittino e Il Pesse restano a cavallo ma lasciano il passo alle inseguitrici. Nelle retrovie si registra l'unica caduta di questa Carriera che vede protagonista Imolino nell'Aquila.
Dopo il primo Casato si ritrova in testa l'Onda, ma è questione di pochi attimi: con una traiettoria esterna la Tartuca recupera terreno e si porta al comando.
Il Bufera conduce con tranquillità lo sconosciuto Delfort Song, rintuzzando agevolmente i tentativi di Nicchio, Onda e Chiocciola a cui rimane solo la lotta per il secondo posto.
Dopo soli tre anni la Tartuca torna a vincere, grazie alla fiducia riposta nel Bufera, per la quarta volta consecutiva fantino di Castelvecchio.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)

















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