La Lupa riscatta subito la purga del Palio precedente e cede la cuffia al Leocorno a secco dal settembre 1954. È la rivincita della Lupa sull'Istrice, ma anche di Tristezza su Aceto, protagonisti anche stavolta nelle due contrade ma a ruoli invertiti.
Nella seconda prova si registrano momenti di tensione fra Bruco e Nicchio, i rispettivi fantini, Canapino e Rondone, non sono andati mai d'accordo e dopo essere caduti a San Martino vengono quasi alle mani. L'immediata vigila è turbata dagli incidenti fra Lupa ed Istrice, per i quali la Contrada di Camollia pagherà con la squalifica.
Fra i canapi gli occhi sono puntati sul favorito Drago che presenta Mirabella con Bazza, il quale ha come rivale anche il figlio Bazzino che fa il suo esordio nel Montone. Infatti, la revisione del Regolamento consente di nuovo a due consanguinei di correre il Palio, l'ultima volta era successo nell'agosto 1907 quando corsero i tre fratelli Menichetti.
Dalla mossa valida escono primi Bruco, Lupa e Chiocciola, il Montone è completamente rigirato. A San Martino gira primo il Drago che però viene passato dal Bruco e dal Nicchio davanti il Palco delle Comparse. Il duello fra Canapino e Rondone ha lo stesso epilogo della seconda prova, al secondo San Martino i due fantini si ostacolano e cadono entrambi, il Drago si ritrova al comando tallonato da Lupa e Civetta.
Panezio è in grande forma e spinto alla grande da Tristezza compie il suo capolavoro al terzo passaggio davanti il Palco delle Comparse. La Lupa affianca il Drago ed al terzo Casato prende decisa il comando, Mirabella è esausta e non può nulla contro il giovane Panezio.
Dopo ventuno anni la Lupa torna a vincere, per Tristezza è il quinto ed ultimo successo, al secondo posto il deluso Drago, terza la Civetta con Giove su Manon.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
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