Il TONO, dopo tanti successi, ha la ghiotta occasione per far prendere la cuffia alla Torre.
La Civetta, unica contrada a non aver ancora vinto nel secolo, ha in sorte il grigio Ruello a montarlo arriva Meloncino, fantino molto legato all'Oca. L'altra grande favorita è il Drago, con Ganascia e Folco, insieme per la terza volta consecutiva.
La prima prova salta per la pioggia, nelle altre succede ben poco, da segnalare solo scambio di fantini fra Chiocciola e Selva ed il cambio di monta nella Torre, dove Amaranto sostituisce Cittino.
Al Montone tocca per la terza volta consecutiva Melisenda che viene affidata al debuttante Donato Gallorini detto "Donatino" o "Ardito". Dalla mossa esce prima la Civetta, seguono Giraffa e Selva.
Meloncino e Ruello girano primi a San Martino, dietro recupera il Drago che era partito molto male.
La Civetta fa una splendida corsa di testa, al secondo Casato casca l'Oca, ne approfitta la Torre che si inserisce in terza posizione.
Inizia il terzo giro con la Civetta al comando con un buon margine di vantaggio su Drago e Torre.
Meloncino è determinatissimo, vuol far pagare a Ganascia le nerbate rifilate al padre l'anno prima, corre alla grande non lasciando possibilità di rimonta agli inseguitori.
La Civetta vince il Palio dopo quarantuno anni di astinenza, la cuffia passa alla Torre a digiuno dal 1910, il TONO continua a dominare.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
STUDIO LUCE
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