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Il Nicchio torna al successo dopo diciannove anni, grazie ad Arturo Bocci detto “Rancani” ed alla Scodata, cavallina del vecchio fantino Pirrino.
La tratta favorisce, oltre che il Nicchio, il Bruco con Giacca e l’Onda con Esperta.
Le tre favorite fissano subito con i rispettivi fantini, mentre nelle altre contrade c’è molto movimento.
Cispa passa dalla Torre all’Istrice che rinuncia a Picino, nell’Oca alla quarta prova arriva Testina che toglie il posto a Fulmine.
La Provaccia non viene corsa per la pioggia, anche lo svolgimento del Palio è in forte dubbio per le precarie condizioni atmosferiche, ma alla fine si decide di correre.
Dalla mossa esce in vantaggio la Pantera, con Zaraballe in grande progressione dalla posizione di rincorsa.
Ma al primo San Martino il Nicchio è già al comando, seguito da Pantera, Onda ed Istrice.
All’inizio del secondo giro cade l’Istrice, che stava rimontando alla grande, Cispa riesce a risalire a cavallo, ma per lui il Palio è compromesso del tutto.
Nelle retrovie grandi nerbate fra Torre ed Oca, con Moscone impegnato a “punire” Testina per il clamoroso tradimento dell’anno precedente.
Con il Nicchio sempre in testa, si fa luce l’Onda, col debuttante Pirulino, ma il vantaggio di Rancani è notevole e non ammette repliche.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
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