Palio incertissimo sin dalla vigilia per la presenza di ben otto barberi debuttanti. Pochissimo movimento nelle prove, nella Chiocciola Testina sostituisce Rombois, nel Leocorno Sciò scalza Fulmine che perde il posto anche nella Tartuca a favore di Zaraballe.
Fra i canapi il nervosismo è notevole, soprattutto i cavalli della Lupa e della Giraffa danno problemi. Nella confusione generale cadono al canape Onda ed Istrice.
Dopo un'altra mossa annullata da quella valida scattano in testa Oca, Chiocciola e Giraffa. Ma già al primo San Martino la Lupa, partita male, prende la testa con un'azione molto potente del proprio cavallo, un sauro di proprietà del fantino Benvenuto Fineschi.
Dietro inizia un furibondo duello a nerbate fra Chiocciola e Giraffa che lottano per raggiungere la Lupa.
Oca, Montone ed Onda, con Guido Rossi sullo Stornino, guidano il secondo gruppo.
Il barbero della Lupa è nettamente superiori agli altri, il vantaggio aumenta. Testina e Rancani, al rientro da una pesantissima squalifica, si massacrano di nerbate e perdono terreno. Nappa alza il suo sesto ed ultimo nerbo, conquistando anche il cappotto personale.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
I PALCAIOLI
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