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2 luglio 1711
BRUCO



CAPPOTTO REALIZZATO DA PELLICCINO

L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
Cliccando sui nomi dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
(Abbreviazioni: B=baio; G=grigio; I=isabella; M=morello; R=roano; S=sauro)

G. dell'oste dell'Angelo TORRE Cappellaro
B. della Posta di Monteroni OCA n.r.
M. della Posta di Siena LUPA n.r.
M. della Posta di Siena ONDA Strega
G. della Posta di Siena DRAGO n.r.
B. del fornaio di Pantaneto BRUCO Pelliccino
Fugace VALDIMONTONE n.r.
Malatesta PANTERA n.r.
Capitano CHIOCCIOLA n.r.
G. della Posta di Torrenieri LEOCORNO n.r.
M. della Posta di Siena TARTUCA n.r.
G. della Posta di Buonconvento ISTRICE n.r.
B. del fornaio di Pantaneto CIVETTA n.r.
Fratino NICCHIO n.r.
M. della Posta di Siena GIRAFFA n.r.
G. della Posta di Siena SELVA n.r.

GIUDICI DELLA MOSSA: Annibale Agazzari e Giovan Battista Tommasi

CAPITANO VITTORIOSO: Domenico Turchi

La contrada non vinceva dal 2 luglio 1694
Il fantino non vinceva dal 2 luglio 1706




Corsero tutte le contrade accettuata l'Aquila. Fu una bella corsa piena di contrasti; vinse il Bruco, correndoci il fantino soprannominato Pelliccino.
La Torre (fantino Cappellaro) fu tenuta per tutto il 2° giro dall'Onda (fantino Strega), altrimenti avrebbe facilmente vinto, e questo fatto favorì molto la vittoria del Bruco.
Per festeggiare questa vittoria i brucaioli fecero grandi feste per le strade del proprio rione, e in Piazza S.Francesco con grande profusione di razzi.
Girolamo Macchi, scrittore maggiore del nostro Regio Spedale di S.Maria della Scala, nell'ultimo ventennio del sec. XVI e sui primi anni del sec. successivo, e grande raccoglitore di fattarelli accaduti ai suoi tempi, così scrisse relativamente a questo palio: "Adì 2 Luglio 1711 in giovedì si corse il solito palio in Piazza con le contrade in n° di 16, e fu per mostra un baccino d'argento, e la più corriera e brava di tutte fu la Contrada del Bruco che vinse il Palio; e invece del suddetto Baccino, dai Signori della Festa gli fu dato n° 60 talleri, e la Contrada della Tartuca che hebbe gattivo cavallo, la messero in barroccio con un pagliaccio (pagliariccio) e lenzuola, e ce lo posero a diacere legato e ci era medico manescalco e dottore Asino. E la Contrada della Lupa erano n° 50 uomini a cavallo e fu bella festa".

(Da "I quaderni del Griccioli" della Nobil Contrada dell'Aquila)









TRATTA E ISCRIZIONE DELLE CONTRADE