In forza di una disposizione adottata dal
Concilio di Trento del 1563, tutte le parrocchie furono
tenute ad istituire e ad aggiornare alcuni libri, detti
parrocchiali, sui quali venivano segnati i battesimi, le cresime,
i matrimoni, nonchè i decessi che avvenivano nel territorio
della loro cura. Successivamente, a questi registri si affiancarono gli
"Stati delle Anime", "allo scopo pastorale legato alla prevalente funzione di controllo dell'adempimento da parte dei
parrocchiani della comunione pasquale", e in sostanza recavano la condizione personale di ogni "anima" rispetto ai sacramenti ricevuti (cresima, comunione, matrimonio). Essi costituirono di fatto un vero e proprio censimento delle famiglie della comunità, di regola stilato dal
parroco in occasione della benedizione pasquale delle case: di ogni nucleo familiare riportavano il luogo di residenza, il nominativo del capofamiglia, e sua occupazione, della moglie, dei figli, dei fratelli e di chiunque abitasse nella casa, con specificata l'età (anche se spesso
approssimativa) e i relativi gradi di
parentela. A questa primaria utilità in seguito "sono state occasionalmente aggiunte finalità di carattere
amministrativo e fiscale" delle quali sono paradigma gli Stati delle anime del 1767.
La Deputazione sopra il Commercio ha proposto a S. A. R. di formare per mezzo de' Parochi un nuovo Stato dell'Anime, che non solo comprenda il numero de' viventi, ma ancora la loro condizione, in specie relativa all'Arti, con le quali sussistono, secondo un metodo da loro prescritto.
Come si evince dal testo in corsivo, questa interessante statistica del 1767 venne promossa direttamente al Governo granducale dalla Deputazione al Commercio col fine di accertamento dei modelli tipologici produttivi della popolazione. Un vero censimento economico e sociale che oggi ci permette di ricostruire quasi interamente il tessuto umano e occupazionale senese, in quell'anno, nei suoi insiemi familiari e parrocchiali.
Purtroppo la conservazione archivistica di questi "Status animarum" non è stata perfetta e nel passato si sono avute dispersioni e smarrimenti che riguardano tre parrocchie della città e dodici delle oltre novanta foranee.
I manoscritti si trovano presso l'Archivio Arcivescovile di Siena, con la sola eccezione della parrocchia di S.Giorgio che è custodita nella Biblioteca del Seminario di
Montarioso.
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